Lodati dalla critica fin dal loro album d’esordio When I Have Fears del 2019, accolto come un album forte e emotivamente intenso e promosso a pieni voti dal The Guardian, The Irish Times, NME e altre riviste di settore, i The Murder Capital ad oggi rientrano tra le band più rappresentative e stimate di un certo post-punk energico e abrasivo delle prime decadi del 2000, che ha il suo centro nevralgico in Irlanda e nel Regno Unito e una fortunata diffusione a livello globale.
L’autunno 2024 li ha visti impegnati nella pubblicazione di alcuni singoli nuovi, come “Words Lost Meaning”, uscito il 18 novembre, “Can’t Pretend To Know”, del 23 settembre, e “Heart in a Hole”, uscito a settembre 2023, come anticipazioni di quello che sarà il loro terzo album dopo Gigi’s Recovery del 2023.
Gigi’s Recovery è stato salutato come una magistrale rielaborazione del loro sound in senso più maturo e introspettivo rispetto al loro straordinario debutto, un disco rock intricato ed epico allo stesso tempo, con canzoni di ampio respiro, che riprendono e ampliano i temi tipici della band che spesso ruotano attorno alla lotta interiore, alla morte, alla perdita e alla solitudine, e a cui si
aggiungono riflessioni più profonde sulla resilienza e sulla guarigione dai traumi, il tutto fondendo sonorità post-punk a una serie di diverse venature stilistiche.
Accolto anch’esso da un’ondata di consensi della critica, inclusa la loro seconda recensione a cinque stelle sul The Guardian, è una dichiarazione di identità artistica definitiva su chi sono i Murder Capital e dove stanno andando, una dimostrazione che l’emozione cruda e pura da sempre al centro della loro musica può essere una spinta ambiziosa.
L’esistenza stessa del quintetto irlandese, composto dal cantante James McGovern, i chitarristi Damien Tuit e Cathal Roper, il bassista Gabriel Paschal Blake e il batterista Diarmuid Brennan, è radicata nel trovare speranza nella tragedia e quindi, dopo cinque anni in cui hanno vissuto la morte di amici intimi e familiari, la pubblicazione di due album eccellenti, una pandemia, una lunga serie di tour tra cui uno in apertura a Nick Cave nel 2022 e una ricca stagione di festival piena di gente, tutto effettivamente si sta volgendo a favore della loro carriera, a dispetto delle condizioni dolorose che hanno contribuito alla nascita della band.
I The Murder Capital infatti, si formarono a Dublino nel 2018 e la musica fu un modo per aiutarli a superare il dolore del lutto in seguito al suicidio di un caro amico di James e alla lunga malattia e successiva scomparsa della madre di Blake. Tutto questo contribuì a creare un legame intenso tra loro cinque fin dall’inizio, e la necessità di prendersi cura l’uno dell’altro e di coltivare continuamente le loro relazioni e il loro benessere divenne parte cruciale della loro essenza come band. “Penso che sia davvero importante per i giovani avere una sorta di senso di comunità, che si tratti di una squadra di calcio o di un club di scacchi o qualcosa in cui sei responsabile per gli altri e gli altri sono responsabili per te“, aggiunge Blake. “A volte può essere scomodo perché richiede di crescere, ma non riuscirei mai a migliorare continuamente se il resto dei ragazzi non contasse su di me per migliorare o fare meglio“.
Mentre “Heart In The Hole” e gli altri singoli pubblicati di recente accennano a un nuovo spettacolare capitolo per la band, nessuno di loro è in grado di dire dove li sta dirigendo questa strada. “Siamo aperti al processo di scoperta di ciò che è in arrivo“, afferma McGovern. “Siamo in una sorta di coscienza collettiva, ci muoviamo verso una direzione formando tutti un’unica cosa“, afferma Tuit. “È davvero emozionante farne parte, sentire che stiamo tutti andando nella stessa direzione“.