A Place to Bury Strangers

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    Quinto full-length per il trio, Pinned, vede la band composta oggi da Oliver Ackermann (chitarra e voce), Dion Lunadon (basso) e dalla nuova batterista  Lia Simone Braswell convertire i momenti difficili in uno dei loro lavori più urgenti e più riusciti fino ad oggi.

    È il primo lavoro dalle elezione del 2016 ed il primo dopo la chiusura nel 2014 di Death By Audio, l’amato spazio di Brooklyn DIY, dove Ackerman ha vissuto, lavorato e creato in completa libertà. “Dopo la chiusura del DBA, mi sono trasferito in un appartamento a Clinton Hill” “Non potevo fare troppo rumore per non disturbare i miei vicini. Così mi sono concentrato totalmente sulla scrittura”. E il risultato è evidente!
    Ci sono meditazioni rovinose sulla verità e cospirazioni guidate dal governo (“Esecuzione”), così come risposte ossessionanti e armonizzate alle tensioni del nostro attuale clima politico (“There’s Only One of Us”). Tutto si apre con “Never Coming Back”, un spaventoso crescendo di voci di gruppo, vertiginoso lavoro di chitarra e di inesorabile basso di Lunadon. Lo spirito che guida questo nuovo lavoro nasce dalla volontà di evolversi e di andare avanti, sperimentando e cambiando. “Quando sei una band da 10 anni, è molto difficile andare avanti cambiando, è difficile mantenere tutto in movimento. Vedo un sacco di band che sono in giro da tempo e sono diventate una versione più debole di ciò che sono stati in passato. Noi vogliamo evitare che questo accada a tutti i costi! Vogliamo fare sempre un passo avanti, sia negli album che nei live!
    E non c’è dubbio che Pinned sia lo specchio di questa volontà!