“Big Time”, sesto album della carriera di Angel Olsen uscito a giugno dello scorso anno, ha portato la cantautrice americana a un senso di sé più profondo e autentico che mai. Nato dalle due stelle gemelle del dolore e dell’amore, l’album trasmette un bellissimo senso di sicurezza, il suono consapevole di un’artista completamente e finalmente a proprio agio con sé stessa. Ed è all’interno di quella saggezza che è arrivata la presa di coscienza che non esiste un traguardo, una destinazione o un punto finale statico nella vita mentre la stai vivendo, e il suo uovo EP “Forever Means” nasce con l’intento di raccogliere alcune canzoni da una serie di sessioni di Big Time accomunate da questo tema.
“Ero da qualche parte in viaggio”, dice Olsen, “mi sono fermata per alcuni giorni e ho vagato per la città, e riflettevo su ‘cosa significa veramente ‘per sempre’?’ Quali sono le cose che cerco nell’amicizia o nell’amore, e come può essere raggiungibile “per sempre” se siamo costantemente sottoposti al cambiamento? Cambiamento come parte dell’amore stesso, che ha sempre qualcosa a che fare con l’atto di giocare, guardare, cercare costantemente te stesso nelle cose, senza mai avere la pretesa che si abbia finito di imparare o esplorare.
“‘Forever'”, dice Olsen, “rimane curioso mentre cerca di essere anche gentile e onesto”. E così è con l’apertura “Nothing’s Free”, una canzone che, secondo Olsen, è “riguardo a quel punto in cui l’abnegazione si interrompe e noti da quanto tempo stai trattenendo chi sei”. È ipnotico e inquietante come qualsiasi cosa Olsen abbia mai scritto, accompagnato da un abbinamento di sax e organo che suona completamente inedito rispetto ai suoi canoni. “Holding On” estende ulteriormente quella curiosità infinita, mentre Olsen si addentra in una canzone che è “rara nella mia musica, non pensata quanto per il canto ma più per perdersi”.
Tutto questo racchiude le quattro preziose canzoni che compongono Forever Means, brani tratti dalle strade percorse da Olsen e da quelle ancora da percorrere. “Nothing’s free / like breaking free” canta Olsen, a suo agio con i costi della sua chiarezza, il suo cuore e la sua voce fissi sul presente, il futuro, il non ancora conosciuto e il meravigliosamente inconoscibile.