Si iniziò a parlare di Daughn dopo l’uscita del suo acclamato debutto “All Hell”. Già batterista nei Pearls & Brass, sorretto dalla tecnologia moderna e da pile di dischi usati, e presumiamo divorati, Daughn ha esorcizzato i fantasmi di graffiatissimi vinili di Christian Folk, ribattezzati con una particolare attitudine Americana grazie alla sua voce potente e baritonale.
Immaginate un Elvis, nel 2013. Le sue sono canzoni sanno essere sia dolci che spinte, sia speranzose che disperate. Gibson considera il passato quasi con venerazione, apprezzando allo stesso tempo l’esoterica musica elettronica moderna. Il solo ed unico punto di partenza per la musica di Daughn Gibson è lo stesso Daughn Gibson. Ed è con questo “Me Moan” che si rivela al mondo intero. Mentre rimangono ancora i segni dei campionamenti già presenti in “All Hell”, questa volta le canzoni sono suonate e orchestrate sontuosamente con attenzione ai minimi dettagli. Batteria suonata, chitarre (imbracciate da John Baizley dei Baroness e Jim Elkington dei Brokeback), pedali, fiati, archi, organi e cornamuse creano melodie perfettamente ordinate che regalano splendore a tutto il disco il disco. “Me Moan” non è solo l’urlo primordiale di Daughn Gibson, ma una sincera e appassionata battaglia nell’intera gamma delle emozioni umane.