Intriso di romanticismo, malinconia, ricordi e interrogativi esistenziali, “This is a Photograph”, pubblicato lo scorso 13 maggio su Dead Ocean, è il settimo album da solista di Kevin Morby. Un nuovo tassello che si aggiunge a quella mappa agrodolce e autenticamente statunitense che il musicista ex membro dei Wood e dei The Babies, ha tracciato e continua a tracciare dal 2013 lungo il suo significativo percorso da solista.
Il titolo dell’album è una dichiarazione d’intenti: le dodici tracce di cui è composto sono realmente dodici istantanee, che nell’atto di immortalare un momento ne dischiudono il potenziale meditativo restituendo così un caleidoscopio di ricordi, emozioni, intuizioni, pathos e nostalgia. Ambientato a Menphis, nel Tennessee, durante un lungo soggiorno al Peabody Hotel, come racconta in “It’s Over”, è un disco che commemora l’anima musicale di questa città nei precisi riferimenti alle icone che l’hanno abitata tra cui Elvis Presley, Jeff Buckley e Jay Reatard, tutti morti a Memphis, e al Lorraine Motel dove fu assassinato Martin Luther King Jr. L’idea dell’ineluttabilità della morte e del carattere temporaneo dell’esistenza umana, sentito in modo profondo a causa di un incidente di salute del padre durante una cena di famiglia, è un fil rouge che percorre l’album dall’inizio alla fine ma che viene controbilanciato proprio dal titolo, dal potere della fotografia di fissare il momento cristallizzandolo a tempo indeterminato.
Stilisticamente fedele alla lunga discografia da solista di Morby, il risultato è un’amalgama di folk, country, garage-rock, blues, gospel e indie-rock, ricco di collaborazioni tra cui Erin Rae, la sua compagna Katie Crutchfield nota come Waxahatchee, Makaya McCraven e tantissimi altri. È stato prodotto da Sam Cohen e registrato nel suo studio Slow Fawn ad Accord, New York. Ulteriori registrazioni sono state fatte al Sam Phillips Recording Studio di Memphis da Wesley Graham. Rashaan Carter ha curato la parte di sound engineering a New York City e D. James Goodwin ha mixato e masterizzato l’album all’Isokon di Kingston, New York.