Un impatto fortissimo ebbe sulla scena indipendente inglese l’album di debutto dei LIFE del 2017, “Popular Music”, uscito sull’etichetta di Simon Rix e Nick Hodgson dei Kaiser Chiefs, la Chewing Gum, che portò il quartetto di Hull all’attenzione di BBC Radio e di Steve Lamacq, venendo subito notati dagli Idles di cui divennero rapidamente amici. Incredibilmente “Popular Music” finì addirittura nella lista degli Album dell’Anno di BBC Radio 1, al fianco di nomi come Jay-Z, Skepta, the xx e Wolf Alice. Un riscontro senza pari pari per la formazione post-punk, il cui secondo album “A Picture of Good Health”, due anni dopo, alza la posta sia musicalmente che a livello testuale.
Si parla di indie, di punk, post-punk: il nuovo album, prodotto da Luke Smith dei Foals e Claudius Mittendorfer dei Parquet Courts questa volta esplora l’intimità dei fratelli Mez e Mick, dopo lo statement politico dell’album d’esordio. Una virata decisa, un approfondimento del personaggio Mez dietro l’immagine dei LIFE, e che secondo la stampa inglese è una delle personalità più carismatiche ed emergenti della scena musicale britannica, dopo tanti anni di apatia musicale… e quando si parla della loro musica, il riferimento ricorrente è ai Clash e Mark E. Smith dei The Fall.
Fuori tempo massimo? Chi lo sa. Per le chitarre c’è ancora speranza.