Introversa e tormentata, incline a creare atmosfere cupe e gotiche, Anja Plaschg compone delicate ballate pianistiche, innervate da sferzate elettroniche e da una voce algida e intensa. Il precoce talento della musicista austriaca è l’espressione musicale più compiuta dell’instabilità emotiva e della fragilità esistenziale.
La forza pura e violenta che l’artista inietta nelle sue composizioni è disarmante. Nei suoi brani Anja consuma e dona se stessa sino all’ultima goccia.
“Volevo creare un mondo in cui mi sentissi al riparo. Ero alla ricerca di qualcosa che mi desse sollievo. L’album parla di separazione, perdono, guarigione e ricordi spaventosi.” Con queste parole la musicista definisce l’ultima fatica discografica From Gas To Solid/You Are My Friend, terzo album e il primo in sei anni.
Dopo la fama e la maternità, Anja ha creato un lavoro più maturo ed equilibrato rispetto ai più grezzi e arrabbiati dischi precedenti; ma che ancora riflette la ricerca di risposte e di un posto sicuro dove rifugiarsi.
La poesia e l’ambizione compositiva che fonde classica, elettronica e avant-rock trovano libero sfogo nelle tracce in cui il pianoforte è protagonista, con le proprie dinamiche eteree, ma forti.
Dagli esordi ad oggi Anja ha percorso una lunga strada: è stata invitata da John Cale a partecipare al tributo a Nico, ha collaborato con Apparat cantando la canzone Goodbye nell’album The Devil’s Walk, ha affrontato centinaia di concerti e affinato il suo enorme talento.
Con From Gas To Solid/You Are My Friend Anja consolida i propri punti di forza, sia nelle composizioni per piano e voce sia nella contaminazione tra questa dimensione più intima ed una più electro-industrial. Un’artista che, nonostante la giovane età, possiede una profondità creativa ed una potenza espressiva uniche nel suo genere, che senza dubbio le hanno fatto meritare la definizione di regina della scena dark-alternative.
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