Sondre Lerche

    Sondre Lerche

    Sondre Lerche

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    Assurto giovanissimo agli onori della cronaca e tributato dell’impegnativa etichetta di “nuovo Bacharach”, il norvegese Sondre Lerche è autore poliedrico, che nella sua già lunga carriera si è misurato con rock, pop, jazz e influenze tra le più disparate.
    Lerche nasce nel 1982  e al nome di Sondre non è inopportuno accostare la definizione “enfant prodige”. A otto anni inizia a prendere lezioni di chitarra, affascinato da Beatles, Beach Boys  e A-Ha; ma ben presto si appassione alla musica brasiliana e alla bossa nova, elementi che spesso troviamo nelle sue composizioni. Già a 14 anni compone il suo primo pezzo, “Locust Girl”, e imbraccia la sua chitarra acustica girando i club della città e inizia a farsi conoscere.
    Passano tre anni, siamo nel 1999, e una sera, in un locale appare Hans-Petter Gundersen, un uomo di fiducia di Warner, Emi, Sony Music e Virgin norvegesi,resta folgorato dal talento di Sondre e lo accompagna nel percorso che lo porterà, due anni più tardi, all’uscita del suo primo album, Faces Down.

    Faces Down esce in Norvegia nel settembre 2001 ed è un vero raggio di luce. I brani, leggiadri e dallo spiccato melodismo, accolgono tutte le influenze del giovane Lerche: dalla psichedelica al pop californiano, dal tocco jazzy al lo-fi pop di Pavement e Belle And Sebastian. Ed è subito successo. In Norvegia “Sleep On Needles” e “Modern Life” (che nel 2007 finirà anche nella soundtrack del film “L’amore secondo Dan”, curata dallo stesso Lerche) si trasformeranno presto in hit da classifica, tanto da fruttargli il premio di Best New Act ai Grammy norvegesi.
    Nel corso del 2002 l’album inizia a farsi strada nel resto d’Europa e in America, portando Sondre a lanciarsi in un tour di quasi due anni con una sua icona, Elvis Costello. 
    Nel 2004 arriva Two Way Monologue atteso secondo atto della carriera del cantautore. Si tratta di un album estremamente compatto, sorretto da lievi orchestrazioni ebbre di armonie cosmiche e graffiate da una chitarra acustica che si inserisce nei delicati intarsi musicali del nostro, veri e propri manuali di architetture pop. 
    L’attesa per il terzo disco è grande, e così, nel febbraio 2006, viene dato alle stampe Duper Sessions, raccolta di quattordici brani tra pezzi originali e cover jazz e non solo (Cole Porter, Paddy McAloon, Elvis Costello), nella quale Sondre si lascia accompagnare da archi, cori e percussioni per declinare in altro modo il suo universo pop.

    E dopo il jazz, tocca al rock. Passa un anno da Duper Sessions e Sondre torna a farsi sentire, nel febbraio 2007, con il suo album più rock: Phantom Punch. Il disco si presenta molto più aggressivo, mescolando il pop anni 60 ad una nuova veste indie-rock, nella quale la voce sognatrice di Lerche riporta a panorami tipici degli anni 90. La lezione dei grandi maestri del decennio passato è palese in tutte le tracce del disco, e si va da brani in cui sembra proprio di sentire Beck, i Pavement, i Belle And Sebastian  e Radiohead  prima maniera. Dopo un anno di silenzio nel 2009 esce Heartbeat Radio, sua sesta fatica sulla lunga distanza in meno di dieci anni di carriera, e all’età di appena 27 anni. Nel 2011 arriva il nuovo omonimo album e dalle prime reazioni della stampa sembra si possa definire uno dei suoi lavori migliori!

    GRAZIE A ONDAROCK