WARMDUSCHER

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    Scritto durante un periodo di isolamento di oltre un anno, At the Hotspot, prodotto da Joe Goddard e Al Doyle degli Hot Chip, coglie tutta l’energia rauca che i Warmduscher hanno sedimentato sin dal 2019, anno di pubblicazione dell’acclamato Tainted Lunch, e la inietta in questo nuovo lavoro con un tocco leggermente più raffinato, accompagnato da suoni funk anni ’80: un po’ come tornare nel tuo loft occupato inciampando dopo una notte di follie in una discoteca locale. 

    L’equilibrata coesistenza di ruvidezza/morbidezza lo candida a diventare uno dei prodotti di maggiore immediatezza della band londinese. “Ci sono state molte feste”, dice il frontman Clams Baker, ridendo mentre racconta la gestazione dell’album. “Eravamo solo molto felici di vederci e fare qualcosa insieme. Era quella strana energia, in cui sei stufo e un po’ arrabbiato, ma in senso positivo. Passammo qualcosa come due sere a settimana a scrivere, a volte una o due volte al mese, a volte meno. Questo è andato avanti per circa un anno, con tutti i membri che hanno portato il loro contributo, fino a quando è arrivato il momento di registrare, che, in tipico stile punk rock, non poteva non avere una serie di ostacoli da superare.” 

    La maggior parte della discografia dei Warmduscher – la già citata Tainted Lunch, così come Whale City del 2018 e Khaki Tears del 2016 – è stata prodotta dal fedele londinese Dan Carey, che è stato determinante nell’aiutare la band ad affinare il proprio sound confuso. Sfortunatamente, all’inizio del processo di registrazione di At the Hotspot, Dan si è ammalato di COVID e la band si è trovata costretta a dover lasciare la propria zona di comfort e trovare rapidamente un nuovo produttore. Fortunatamente, ne hanno trovati due, in circostanze fortuite. “Ero in studio con Joe e Al degli Hot Chip, a fare un progetto elettronico con Igor Cavallera dei Sepultura e sua moglie, l’artista/musicista Laima”, spiega Clams. “Quando ho ricevuto il messaggio che diceva che Dan non poteva fare l’album, ho pensato, ‘Aw, cazzo!’ Poi Joe e Al hanno semplicemente detto ‘Lo faremo noi!’ È stato un incidente davvero strano ma felice. ” 

    Mentre At the Hotspot è ancora un album dei Warmduscher, con tutte le sue crepe e fessure che trasudano spavalderia garage rock, la validità della produzione esalta quei bordi frastagliati in un modo che solo e soltanto Joe e Al degli Hot Chip come produttori avrebbero potuto realizzare. “Siamo davvero entusiasti di suonare tutto questo dal vivo ora”, afferma Clams in modo pratico. “Ed è un rinnovamento totale: nuova etichetta, nuovi produttori, nuovo logo, nuovo tutto”.At The Hotspot, uscito ad aprile 2022 per Bella Union e anticipato dai singoli “Fatso” e “Twitchin’ in the Kitchen”, è l’album numero quattro dei Warmduscher, che verranno a presentarlo in Italia a febbraio 2023 per due date imperdibili a Milano e Bologna!

    Fabio De Marco – fabio@dnaconcerti.com