Dirty Projectors

    Dirty Projectors

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    Capolavoro trionfante di Art Pop Bitte Orca è destinato a fare la felicità dei fan di lunga data del collettivo di Ny e a far guadagnare al sestetto nuove folte schiere di ammiratori.
    Bitte Orca, senza dubbio il migliore lavoro della band di NY guidata da David Longstreth, oltre a Amber Coffman (vocals, guitar), Angel Deradoorian (vocals, keyboard, guitar, bass), e al batterista Brian Mcomber musicisti che avevano partecipato anche all’album precedente Rise Above, vede la partecipazione anche del bassista Nat Baldwin e di Haley Dekle alla voce.
    Se nei lavori precedenti la personalità musicale di Longstreth non permetteva un reale e soddisfacente lavoro di squadra, per la prima volta quest’album suona davvero come l’opera di un gruppo, come il frutto di una collaborazione reale e profonda tra i vari membri della band.
    A differenza degli album precedenti Bitte Orca non si risolve in una dichiarazione concettuale. Invece di seguire una mappa narrativa infatti Longstreth usa i singoli brani come unità di misura, assicurandosi che ogni pezzo risulti abbastanza forte e unitario da poter esistere da solo e da poter essere considerato nella sua finitezza e nella sua completezza. Ed il risultato è evidente: ogni singolo brano costituisce una realtà perfettamente finita e funzionante, capace di dare vita a tanti piccoli mondi sonori capaci però di formare poi un universo  più vasto eppure coerente e unitario.
    Bitte Orca è un grande album dalle più disparate e storiche influenze. Il cantante dei Vampire Weekend (un tempo parte dei Dirty Projector) ha perfettamente colto l’approccio e il riferimento ai vari grandissimi gruppi della storia raccontando dopo aver ascoltato certi brani di aver pensato ai Led Zeppelin e al 60’s folk pop ascoltandone altri e così via per avere però alla fine l’impressione di ascoltare un suono particolare e originale: i Dirty Projectors.
    La sincera ispirazione alla grande pop music di questo quinto LP evoca chiaramente l’influenza di David Byrne con cui peraltro I Dirty Projectors hanno collaborato nel brano “Knotty Pine” per la compilation Dark Was The Night.
    In molto sensi infatti non è eccessivo considerare Longstreth come la risposta della sua generazione a David Byrne, una sorta di caratteristico tedoforo di arrangiamenti di brani che si dipanano con naturalezza e armonia.
    A questo punto è appropriato dare al Talking Head l’ultima entusiastica parola su questo lavoro dei Dirty Projectors: “OMG this record is incredible!… Holy shit — a quantum leap forwards and sideways at the same time. My new favorite record. I know this is all too gushy. Whatever, congratulations.”

    Il 28 settembre 2009 (sempre per la Domino) è uscito il nuovo EP intitolato ‘Temecula Sunrise’.
    Oltre a ‘Temecula Sunrise’ e ‘Cannibal Resource’, entrambe presenti in ‘Bitte Orca’, l’EP conterrà due inediti, registrati durante le medesime sessioni dell’album: ‘Ascending Melody’ e ‘Emblem Of The World’.