Jay Reatard

    Jay Reatard

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    The Memphis garage rocker – real name Jimmy Jay Lindsey Jr. – was found dead at his Midtown home this morning (January 13)
    WAITING FOR SOMETHING – A short documentary about Jay Reatard

    Bambino prodigio del punk e del garage, Jay Lindsey, aka Jay Reatard, ha  realizzato una decina di dischi, tutti autoprodotti o pubblicati con etichette minori. 

    Dal 1999 al 2004 formava con la fidanzata i The Lost Sounds, strepitosa e sottovalutata band di garage rock, e solo nel 2006 vide la luce il primo album sotto il  solo nome di Jay Reatard intitolato Blood Visions e pubblicato dall’etichetta In The Red. Quest’album portò Jay in tour in tutto il mondo e lo fece notare dalla Matador che nel 2008  lo mise sotto contratto.

    Per il disco di debutto su Matador, etichetta di Sonic Youth, Cat Power e Yo La Tengo, Jay, con la sua penna d’oro, compose quattordici brani intrisi di melodia ed energia. Fatta eccezione per I’m Watching You il suo ultimo album Watch Me Fall è stato interamente registrato negli Shattered Studios, ovvero la casa-studio di Jay, che qui suona tutti gli strumenti, tranne la batteria in I’m Watching You, Wounded e Rotten Mind, affidata a Billy Hayes, e il violoncello in Hang Them All e in A Whisper, suonato da Jonathan Kirkscey.
    Quest’album contrappone alle melodie accattivanti che si inchiodano in mente al primo ascolto e alla semplicità ramonesiana dei brani una forza primordiale, un’instancabile aggressività e testi paranoici e oscuri.
    Watch Me Fall è un disco, letteralmente, senza età: i più giovani ci troveranno il punk rock ribelle e anticonformista, i più maturi il vero spirito garage rock fatto di tre (quando non due) accordi e una tonnellata di energia melodica contagiosa e irrefrenabile.

    In tour Jay era accompagnato da Stephen Pope al basso e Billy Hayes alla batteria. Insieme il trio costruiva live energici e folli, spesso suonando 18 pezzi o più in anche meno di 25 minuti, ripescando brani della lunga carriera di Jay e suonandoli a doppia o tripla velocità.
    Live punk brutali e contagiosi che ricordavano le performance dei Buzzcocks ma con la forza fisica di gruppi come Black Flag o Husker Du.

    Il risultato era un mix perfetto tra classica costruzione pop dei brani e attitudine ed energia punk. Un mix che fece guadagnare a Jay la stima di BECK che lo scelse per aprire un suo live a Los Angeles.