‘Blood Bitch’ è la nuova fatica dell’artista norvegese Jenny Hval ed arriva a un anno di distanza dal precedente ‘Apocalypse Girl’. Uscito per Sacred Bones Records nell’autunno del 2016, Il nuovo album vede Jenny collaborare di nuovo con il produttore norvegese Lasse Marhaug e dare vita ad un gioiello di avanguardia elettronica, folk sperimentale, beat e droni glaciali. I dieci capitoli di ‘Blood Bitch’ recitano storie sanguinarie, legate a realtà, fantasia e fiction cinematografica. Il nuovo album di Jenny Hval è un concept legato al ruolo del sangue nella società moderna e passata. Si passa da situazioni naturali come il ciclo mestruale a vampiri famelici, sino a omicidi di vergini e prostitute e fantasie di amore e sangue.
‘Blood Bitch’ è un album glaciale dove storie atroci e location desolate risvegliano il gusto e l’estetica minimal gore tipica del black metal norvegese. L’artista e scrittrice norvegese Jenny Hval ha sviluppato negli anni un sound unico, sin dalla pubblicazione del primo album ‘To Sing You Apple Trees‘ nel 2006, quando Jenny si nascondeva dietro al monicker ‘Rockettothesky’. Per i suoi ultimi due album, ‘Innocence Is Kinky’ del 2013 (prodotto da John ‘PJ Harvey’ Parish per Rune Grammofone) e ‘Apocalypse Girl’ del 2015 (debutto su Sacred Bones), Jenny ha ricevuto plausi dalla critica di tutto il mondo per il suo modo originale di scrivere testi e musica, l’affascinante voce e gli arrangiamenti non tradizionali.
Nei suoi sei album, miscele di poesia, prosa, scrittura creativa, arti performative e visive, Jenny Hval ha affrontato tematiche e generi differenti tra loro per impatto lirico e sonoro toccando stili distanti come avanguardia, art pop, elettronica, folk sperimentale, wave e metal.