Scott Matthew

    Scott Matthew

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    “It’s the first album I’ve written that’s not concerning romantic love. Even though there’s a sense of romance to it, but it’s not connected to my personal romantic love at all.

    It’s about people and places that aren’t concerning my immediate romantic pain”. Scott Matthew

    Il cantautore australiano di stanza a NY arriva in Italia per 4 date per presentare il nuovo album Ode To Others, uscito su Glitterhouse Records.

    Se gli album precedenti di Scott Matthew lo hanno fatto emergere come autore di canzoni profondamente personali ed emotive, spesso tristi, per la prima volta in questo nuovo lavoro il cantautore cambia completamente punto di vista.

    “Dio, devi aver avuto una vita così orribile” potrebbe aver pensato la maggior parte della gente dice Scott “Con l’ultimo album “This here Defeat” mi sono davvero stancato di mostrare questa tristezza. Non volevo che questo nuovo album riguardasse quella roba. Così ho iniziato a scrivere canzoni su diversi argomenti. Le odi alle persone che amo o ammiro, anche a persone fittizie o a luoghi che sono nel mio cuore. E questo è stato davvero piacevole per me”.
    I Brani che compongono Ode To Others raccontano di piccole e grandi cose, di cose pubbliche e private. Where i Come From è un’ode al padre, Flame Trees, cover della band australiana Cold Chisel, è un omaggio alle sue origini,mentre The Sidewalks Of New York è un omaggio alla sua nuova casa, dove oramai vive da quasi 20 anni.
    Lo sguardo di Scott sul mondo è quello amorevole di un ammiratore, ma a volte è anche lo sguardo triste del lutto. Ad esempio The Wish è una canzone sulla strage di Orlando (giugno 12, 2016) quando un uomo ha invaso il club Pulse e ucciso 49 persone, la maggior parte di loro membri della comunità LGBT. Poche ore dopo Scott ha scritto il
    testo, esprimendo un senso di totale impotenza: This is an assault against love / Still no-one helps, they just pray above / And I wish I could help / I wish I could have helped”.
    Tuttavia, la paralizzante impotenza di fronte alla violenza insopportabile non è l’ultima parola di Scott. Questo è chiaro con l’inizio del nuovo album e la prima canzone
    End Of Days è un’ode alla resistenza che, in questo caso, è diretta contro le politiche dell’attuale presidente degli Stati Uniti TRUMP. Scott Matthew usa “noi”
    per coloro che non vogliono  accettare la sua politica “We may be trembling with fear, it won’t hold us back / We ain’t going away / We’re gonna stay till the end of days“
    L’amore dirige e riempie questo atteggiamento. Il narratore in questo pezzo non vuole proporre l’odio per l’odio, bensì il potere universale dell’amore che non svanisce mai
    e dura fino alla fine dei giorni.
    Possiamo affermare che nessuno dei suoi ultimi cinque dischi da solista è mai stato così vario; così ben arrangiato e orchestrato. E questo è il risultato della collaborazione tra Scott e il produttore Jürgen Stark. “Non sapevo nemmeno io se mi piacevano le mie canzoni – prima che Jürgen arrivasse e desse loro tutta questa personalità”.
    “Adesso credo che sia in assoluto uno dei miei lavori migliori”.
    Si potrebbe pensare all’album Ode To Others come nuovo inizio musicale di Scott Matthew. Ma non è del tutto vero. È piuttosto il risultato di un cambio di prospettiva.
    E’ lo sguardo di un uomo che guarda al mondo del presente e del passato e si scopre a volte come un ammiratore, a volte come un osservatore sprezzante.

     Chi ha avuto modo di vedere Scott Matthew dal vivo sa quanto sia emozionante vederlo suonare e sa che sintonia sia in grado di creare con il suo pubblico.
    Il suo investimento emotivo nel canto è enorme e tangibile. In queste due date Scott sarà accompagnato oltre che da Gary Langol (chitarra) e Sam Taylor (Cello) dalla bravissima multistrumentista e amica Marisol Limon Martinez, sua collaboratrice sin dal primo album.